mercoledì 8 gennaio 2020

Per iniziare a cambiare radicalmente lo stato di cose presente

Il pretesto per questa riflessione mi è offerto da una serie di rilievi su fb. suscitati da una mio post che riporto:
"So bene che il giudizio estetico è soggettivo e non si può recriminare se un premio è dato a un'opera, piuttosto che a un'altra. Ma mi chiedo come mai sia la Palma d'oro di Cannes che il Golden Globe (per quello che valgono questi premi) siano stati assegnati a Parasite, oppure all'attore di Joker, mentre sia stato ignorato Ritratto di una giovane in fiamme.
Dà fastidio a qualcuno?"
Qualcuna ha concordato con me, attribuendo la scarsa considerazione  all'omofobia, qualcun'altra ha osservato che il film ha ricevuto a Cannes un premio importante, ma quelli che mi hanno colpito sono altri commenti: che i  tre film non sono comparabile tra loro, che Joker e Parasite sono molto  più belli per "densità artistica", "complessità di contenuti", "potenza strutturale".
Io non sono in grado di obiettare sulla densità artistica e la potenza strutturale, ma sulla complessità di contenuti ho da dire qualcosa:

Parasite è un bel film sulla lotta di classe in Corea del Sud, regione fortemente orientata ai valori occidentali,  i protagonisti sono due famiglie, una alto borghese e ricca, in un contesto caratterizzato da forti diseguaglianze sociali, una famiglia apparentemente aperta e ben disposta verso le classi impoverite, in realtà infarcita di pregiudizi, che emergono in momenti di emergenza.
L'altra è una famiglia "operaia", tutti i componenti svolgono lavori precari, malpagati, abitano in uno scantinato fatiscente, sognando la possibilità di sottrarsi con lavori dignitosi a quel destino sociale.
L'emergenza farà  piazza pulita delle apparenze in entrambe le famiglie.
Joker ha dato il via a un acceso dibattito sul grado di conflittualità nella capitale dell'Occidente e sui possibili esiti di una ribellione da parte delle persone meno garantite economicamente e socialmente.

Certo che questi sulle diseguaglianze e le ingiustizie sociali sono temi complessi, aggravati dalla spietata voracità delle  classi dominanti di tutto il mondo, in questo momento storico di apparente vittoria nel conflitto di classe.
Certo che ogni prodotto artistico può essere più o meno apprezzato, e nulla autorizza a mettere in dubbio scelte estetiche, ma il fatto che possa essere considerato un contenuto più importante la denuncia delle ingiustizie economico-sociali e politiche di un sistema rispetto alla denuncia del rapporto patriarcale  che regola le relazioni tra uomini e donne nelle società, modello di relazione che è alla base dei sistemi finora conosciuti, mi sembra opinabile.
In Ritratto di una giovane in fiamme, secondo me, non c'è solo la bella storia d'amore, non c'è solo l'amore tra due donne, dimensione ormai più accettata nel nostro mondo occidentale rispetto a altri tempi e altri luoghi, a causa delle battaglie decennali condotte per i diritti civili,  c'è anche forte la denuncia della condanna patriarcale, alla quale la figlia maggiore si sottrae con il suicidio, e la minore si sottomette, sostenuta dalla forza e dalla consapevolezza di sé acquisite nella sua relazione con la donna amata, in un'epoca, il Settecento, nella quale le difficoltà di conquistare un'autonomia dalle convenzioni sociali erano maggiori di oggi.
Questo contenuto, forse messo in ombra dal discorso della "passione" tra le due donne, mi sembra forte e complesso, e non dovrebbe essere sottovalutato, pena l'impossibilità di cambiare  radicalmente lo stato di cose presente.


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