mercoledì 4 dicembre 2024

Guerra tra i sessi, espressione abusata per contrastare la "marea di donne" incalzante

 

I tentativi di delegittimare  nel senso comune la valenza politica delle lotte  nazionali e globali delle donne con l'argomento che il patriarcato non esiste più franano davanti a prove e argomentazioni anche semplici.

Scendono in campo filosofi, l'eccellenza del pensiero, per convincerci che il femminismo, definito come un tutt'uno omogeneo negli  intenti e nei metodi, è il migliore alleato del neo-liberismo e che ha lo scopo di mascherare  le vere diseguaglianze, di classe, economiche...

Per sostenere questa tesi si ricorre a manipolazioni di  parole e concetti base, ed ecco il ricorso all'espressione "guerra tra i sessi".

Non si finirà mai di contrastare questo concetto volto a spaventare e quindi neutralizzare presso l'opinione pubblica le acquisizioni pratiche e teoriche  del neo-femminismo degli anni Settanta del secolo scorso.

La guerra tende all'annichilimento, l'asservimento, la distruzione fisica e psichica, la mortificazione del nemico  per ridurlo in potere del vincitore, limitandone autonomia e libertà.

C'è qualcosa di analogo  a come le donne vivono nella situazione di dominio maschile?

L'idea che il dominio maschile sulle donne finisca con il far trascurare  le altre forme di dominio in atto  è falsa, dal momento che proprio dall'analisi dell'asservimento delle donne ha preso campo l'analisi di molti altri settori nel quale si esercita il dominio.

Forse c'è la paura, più o meno consapevole in molti, del rovesciamento dei ruoli sull'esempio di quello che hanno fatto gli uomini alle donne, e quindi di trovarsi a loro volta in quella situazione.

Le donne che accettano di restare nei perimetri assegnati dal dominio maschile, perimetri sempre più ampi, aggiornati alle esigenze sociali, modernizzati almeno da noi,  godono di tutele, privilegi esaltazioni retoriche, diventando le migliori alleate dei maschi e dell'ordine socio-culturale vigente.

Invece Il conflitto può anche essere aspro, disturbante la quiete e l'ordine sociale dato, lungo e apparentemente insanabile, ma tende a una mediazione, che si spera la più  equa possibile, non alla distruzione dell'avversario.

I documenti femministi degli anni Settanta non parlavano di guerra, bensì di di conflitto tra i sessi, il termine guerra semmai lo si leggeva in testi giornalistici, che condannavano donne del movimento come  portatrici di disordine sociale,e etico, donne isteriche, odiatrici degli uomini...

Alla voce  "conflitto"  nel Thesaurus costruito sulla lingua naturale di documenti del Movimento delle donne degli anni Settanta e Ottanta si legge:"conflitto tra i sessi U (Usa)  contraddizione tra i sessi", mentre alla voce guerra troviamo: "guerra Va (Vedi anche lotta armata, pace)".

Linguaggiodonna. Primo thesaurus di genere in lingua italiana, Adriana Perrotta Rabissi e Maria Beatrice Perucci, ed. Centro di Studi storici sul movimento di liberazione della donna in Italia, Milano, 1991, ora consultabile in rete al sito 

https://www.fondazionebadaracco.it/wp-content/uploads/2021/05/Linguaggiodonna.pdf


Nessun commento:

Posta un commento