Nell'ossessione di sostituire la propria egemonia culturale, reazionaria, autoritaria, bigotta, sessista e razzista, a quelle considerate finora egemoni, il governo e i suoi servi conducono un attacco politico al neo-femminismo, responsabile di disordinare da circa cinquant'anni le buone regole sociali, fondamento della convivenza pacifica e dell'armonia tra donne e uomini.
Utilizzando strumentalmente l'ennesimo femminicidio, non più presentabile come semplice fatto di cronaca dovuto a raptus, "eccesso d'amore", problema di coppia, di gelosia...il govero si attrezza a ristabilire l'ordine, affrontando il tema della violenza degli uomini sulle donne a modo suo.
Qualche esempio:
Un ministro annuncia in televisione con voce commossa che si scusa a nome degli uomini e che insegnerà al nipote a prendere per mano la sorella e accompagnarla nella vita perché sia rispettata sempre. Per la serie: le donne vanno protette, e possibilmente devono accettare la protezione per il loro bene.
Durante la trasmissione televisiva della domenica pomeriggio ci si rammarica del fatto che la sorella di Giulia ora, anche senza madre, dovrà occuparsi del padre e del fratello. Per la serie: è la norma, é il compito delle donne, che va ribadito.
Una senatrice di un partito di maggioranza dichiara che nella sua lunga carriera di magistrata tutti maschi disturbati non avevano avuto madri normali, Per la serie: se le donne non si occupano abbastanza dei figli....
Un anziano magistrato ha osservato che sarebbe necessario togliere la patria potestà alle famiglie incapaci di educare i figli. Per la serie: affidateli allo Stato che ci pensa lui.
I ministri del Merito della Cultura e la ministra della famiglia si occuperanno di mettere a punto strumenti di educazione ai sentimenti, all'affettività, al rispetto nelle scuole di ogni ordine e grado, in attesa dwell'istituzione di un Ministero dell'Amore, credo. Intanto a capo del gruppo preposto alla redazione del programma è chiamato uin tizio che avverte che non esiste solo la violenza degli uomini, anche le donne sono cattive, anzi alcune molto cattive. Per la serie: vengono meno ai loro compiti femminili fondamentali di accudimento sentimentale, sostegno, consolazione dei poveri uomini sempre più abbattuti per i fatti della vita, precarietà del lavoro, insicurezze di varia natura..
La ministra per la famiglia propone una "legge" sull'affettività. Qualcosa dii analogo mi sembra fosse nel romanzo 1984
Se le donne ritornano a abbigliamenti dignitosi e composti, non si ubriacano, non accettano passaggi da sconosciuti, tornano alla normalità quotidiana, da troppe abbandonata, saranno protette e rispettate.
Si arriva a screditare la sorella di Giulia perché non si comporta come ci si aspetterebbe: silenzio, dolore, compostezza.
Quanto ci vorrà perché venga riproposto il modello di famiglie tradizionali, maschio e femmia, madre amorevole, felice di dedicarsi alla cura dei suoi cari, padre protettivo figli felici?
Questo per la parte construens, così si combatte la violenza degli uomini, riducendola a fatto culturale.
No!
La violenza degli uomini sulle donne non è episodica, individuale ma strutturale nella nostra società, si manifesta in modi più o meno feroci, dalla battuta ironica, all'invito a non parlare di cose che si ignorano, alle molestie verbali e/o gestuali, all'obbligo della cura delle persone, agli incarichi lavorativi spesso subordinati a capi uomini, ai salari differenziati tra per gli stessi lavori, a ogni comportamento sminuente nei confronti di una donna.
Affonda nel modello patriarcale delle relazioni sociali di potere tra donne e uomini, una forma di appropriazione del gruppo degli uomini del gruppo delle donne. Si tratta di un sistema di relazioni di ancora vigente, pur modificatosi nel tempo, in correlazione con le trasformazioni dei costumi e delle mentalità. Una forma particolare di dominio maschile, la collettività degli uomini si è appropriato del corpo, della mente, del tempo, dell'affetto delle donne; la dimensione materiale del rapporto uomo donna è nello scambio economico-sessuale come forma privilegiata del rapporto, conseguenze sono il "femminile di servizio" naturalizzato come caratteristica delle donne, il dominio degli uomini sulle donne. .
Quando le donne si sottraggono, anche solo con l'emancipazione, sono punite con il discredito, fino all'efferatezza del femmicidio.
Giornalisti, opinionisti, politici negano la strutturalità della violenza degli uomini, annoverandola tra comportamenti individuali, antisociali, dovuti all'incapacità di sopportare dolore e frustrazione, propongono agenzie di recupero, educazione, .. necessità di aiuto e sostegno psicologico, educazione.....
La base materiale della relazione donne uomini non è modificabile sul terreno solo culturale, il discorso di "educazione alla relazione" nelle scuole occulta la radice sociale e politica, e, al meglio, .si risolve in un ingentilimento, diminuzione di ferocia....ma non incide alla base.
Ho tenuto da ultimo il fenomeno alquanto ridicolo della "vergogna " degli uomini, sembra quasi che vogliano essere consolati, riconosciuti come non violenti, diversi, "non io", non capiscono evidentemente la differenza tra responsabiliotà e colpa.
Invece di vergognarsi, chiedere scusa, cospargersi il capo di cenere, perché non indagano individualmente e collettivamente la parte profonda di sé, alla ricerca dei tratti consenzienti, magari inconsapevolmente, con il sistema patriacale?
È così che noi donne abbiamo cominciato a fare cinquantanni fa.
È un attacco politico, politica dovrà essere la risposta.
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