mercoledì 22 maggio 2019

Racconti della non località



Distorsioni

Impegnata a sistemare nel bagagliaio dell’auto una scatola tra valigie, sacche e borse non si accorge dell’uomo fermo dietro di lei, immobile tranne che per il pomo d’Adamo che sale e scende a in modo rapido. Si volta con un breve sorriso che accompagna uno sguardo interrogativo, l’uomo si riscuote e passa oltre, senza parlare, come preso da urgenza.
 Tra una divagazione della mente e l’altra ripensa a quando ha rischiato di esporsi a sguardi indiscreti per quell’azzardo sporadico, oscillante tra spavalderia e ritegno, di girare in minigonna senza slip.
Ma forse l’ha immaginato, o l’ha sognato.

Al lavoro non ama distrazioni che non siano l’abbandono al fiume sotterraneo di pensieri-emozioni nel quale immergersi e nuotare, ogni tanto.
Si racconta storie delle quali è protagonista, sorride o rabbrividisce durante la narrazione.
Nessun disturbo o interruzione, all'esterno, osservando attraverso il vetro opalescente dell’ufficio, sembra si stia svolgendo qualcosa che non può essere interrotto.
Quando riemerge constata con soddisfazione di aver ha ampliato per qualche tempo l’arco di vita.

Desidera con forza essere apprezzata, un po’ temuta anche, a volte si chiede quanto influisca sull’ammirazione che ricerca con meticolosità, l’aspetto fisico, o l’intelligenza esibita senza arroganza, la cortesia dimostrata nelle relazioni anche occasionali, la competenza nel suo lavoro
Non sa se preferisce gli uomini o le donne.

Nuota nell’acqua trasparente e calda, quasi immobile, sul fondo un giardino con fiori dal colore acceso; peccato per quel portone di vecchio legno, poggiato sul mare, largo quanto l’orizzonte, che impedisce il passaggio. Sa che dall'altra parte ci sono persone che vorrebbe raggiungere, soprattutto una, di cui sente la voce, ma non trova un varco.

Teme che il mare aperto sia mosso, e indugia al di qua del portone.

Al risveglio si rammarica

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