Io penso che la violenza in piazza tende a emarginare ogni forma di conflitto, criminalizzando proteste sociali-nelle varie forme in cui si esprimono, comprese le manifestazioni- collettive o individuali, organizzate o spontanee, e in questo giova sempre a chi detiene il potere in quel momento.
Non sono neppure d'accordo con la semplicistica distinzione tra "buoni manifestanti" educati che non disturbano, e cattivi (anche se so benissimo che esistono provocatori, infiltrati, o anche semplici teste calde).
Ma non penso proprio che chi ha "giocato alla guerra" sabato abbia strozzato il movimento al suo nascere, prima di tutto perché esiste già da qualche tempo (metto insieme tutte le forme di lotta espresse negli ultimi due anni, non solo le manifestazioni di piazza), poi perché la situazione è veramente grave e gravida di conseguenze.
Per questo penso che occorra continuare a presidiare tutti i luoghi pubblici, e nello stesso tempo inventare nuove forme di opposizione. e di lotta.
Io credo che una tra le tante possibili azioni oggi sia proprio il confluire in "luoghi comuni" di tutti i frammenti di movimento mondiale, ciascuno con le proprie caratteristiche, tempi, modi..
Confluire per me significa, oltre che indire manifestazioni unitarie e contemporanee, mantenersi in relazione, contrastare l'ordine del discorso nazionale e internazionale in vista di nuove possibilità di convivenza.
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