Ho pubblicato su alcuni siti internet, che frequento quotidianamente, la mia riflessione sulla vignetta sessista di Vauro e ho osservato che alcuni/e, una minoranza però combattiva, salvano la vignetta richiamando la ben nota "cattiveria" di Vauro nei confronti di nemici di classe, per loro non c'è sessismo, c'è satira urticante più che mai.
Come se la cattiveria legittimasse gli stereotipi sessisti.
Una volta di più mi sono confermata nell'idea che se non si prendono in considerazione le immagini di genere che abbiamo interiorizzato non si esce dalla dimensione del patriarcato, tutt'al più ci si emancipa, ma non si rovesciano il sistema culturale e l'ordine del discorso.
Nessun commento:
Posta un commento