mercoledì 16 novembre 2011

Immaginario

Dal momento che uomini e donne condividiamo lo stesso mondo, vale a dire: frequentiamo le stesse scuole, nasciamo nelle stesse famiglie, frequentiamo gli stessi luoghi di lavoro (molto meno!!) e di svago; siamo educati e educate agli stessi valori,veniamo in contato con le stesse aspettative e con le stesse sanzioni sociali, condividiamo le stesse fantasie, le stesse paure, lo stesso immaginario -salvo poi che ciascuno/a adatta tutto quanto alla propria soggettività, e questo, per fortuna, fa la differenza individuale tra donne e uomini, donne e donne, uomini e uomini- e, soprattutto, non possiamo fare a meno le une degli altri e viceversa (e non per pura vicenda riproduttiva, ma per “amore”) essere uomo o donna non garantisce immediatamente una differenza di concezioni in merito ai doveri/compiti sociali di uomini e donne, ai rapporti tra uomini e donne, alle caratteristiche ritenute naturali che contraddistinguono uomini e donne.
Se non analizziamo a fondo su quali immagini interiori e su quali presupposti affettivo-sentimentali si fondano le nostre rispettive convinzioni sul significato di essere uomini e essere donne, continueremo a dividerci in fazioni (pro uomini o pro donne) sterilmente contrapposte e prive di alcun senso.
Se, ad esempio, consideriamo il caso delle eroine letterarie, le protagoniste dei romanzi sui quali ci siamo formate, noteremo che molte sono proiezioni -in positivo o in negativo- di paure o speranze maschili, e anche se si è donne, data la comune cultura, non è detto che le cose siano diverse.

Due esempi: il mito delle amazzoni, pare ormai assodato che non siano mai esistite, ma funzionavano come deterrente, nel senso che indicavano che cosa sarebbe potuto succedere se le donne fossero state al potere al posto degli uomini (paura della potenza materna?).

Al tempo del “dolce stil novo” l’oggetto di rappresentazione poetica era per eccellenza la donna; canzoni d’amore, di guerra, di filosofia dedicate a lei.

Si potrebbe pensare che allora le donne fossero i soggetti di maggior importanza rispetto agli uomini, dato lo spazio a loro deicato.

Non era così

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