Mi chiedono di confessare almeno qual è il o la mia preferita, ma io non voglio rispondere. Serpeggia però un dubbio sia nell'uomo, che comincia a chiedersi se il fatto di trovarsi da solo rispetto a due donne sia casuale o volontario, che nella la donna, che oscilla tra un sentimento di maternage nei confronti della più giovane e di invidia per la prospettiva di vita determinata dall'età, il dubbio che io preferisca Caterina. E' l'unica che ha un nome, un lavoro -uno di quelli fino a poco tempo fa riservato agli uomini-, è disinvolta, libera, con una buona autostima.
L'uomo è nell'età in cui ha perso la baldanza maschile, ma non ha ancora acquistato quella rassegnazione - conseguente all'indebolirsi delle forze fisiche e delle energie psichiche- che lo porterà, in età più avnzata, a ritirarsi in buon ordine di fronte al minimo conflitto con giovani uomini, illudendosi che la ritirata sia piuttosto frutto di una finalmente acquisita maturità.
03 11 2011
Individuati 3 personaggi:
1
uomo, ha una barca, abita a Genova, ha sessant'anni, single, non so se ha avuto grandi amori, ne vorrebbe uno.
Meticoloso, ama cucinare, non so ancora che lavoro fa.
2
donna, ha sessant'anni, è in pensione, femminista, un po' delusa dalle sue coetanee assatanate di potere, ha fiducia -ma anche un po' di invidia- per le giovani donne
Non si è legata per ragioni di carriera, è contenta, ma ogni tanto si chiede che cosa avrebbe potuto fare di diverso nella vita, d'altra parte chi è senza rimpianti?
3
Caterina è l'unica che ha nome, tra i 30 e i 40, master a Ginevra, lavora in una ditta di impianti idraulici, femminista, decisa, non ha percezione di discriminazioni di genere, generosa, ma oculata, ha molti amici, più che amiche, nessuna storoia d'amore importante, le piace viaggiare.
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